Come le assicurazioni riescono a ridurre gli effetti delle calamità

La recente alluvione di Genova, ancora una volta ha posto sotto la lente d’ingrandimento la necessità di tutelarsi dagli eventi calamitosi. Con il fatto che tanti eventi possono avere caratteristiche comuni, capita che sia possibile definire delle polizze generali.

La macchina amministrativa dimostra spesso di essere impreparata agli eventi calamitosi così come capita che la giustizia amministrativa si presenti lenta anche di fronte alla necessità di un indennizzo diretto. Più che l’intervento dello Stato, però, in alcuni casi è meglio chiedere l’intervento delle assicurazioni, anche se nel nostro paese non erano mai state così considerate quelle a protezione delle abitazioni e delle proprietà dagli eventi calamitosi.

Nelle catastrofi naturali, invece, come accade all’estero, sono sempre le assicurazioni ad ammortizzare le spese che gli stati devono sostenere per la ricostruzione. A volte anche più della solidarietà delle persone. Negli USA, ad esempio, negli ultimi 10 anni, sono stati rimborsati dal sistema assicurativo circa 60 miliardi di dollari per le catastrofi naturali. Per le alluvioni, soltanto nel 2013 ci sono state 26 mila vittime e circa 45 miliardi di dollari di danni. In Europa le alluvioni hanno pesato sul PIL dello 0,15%.

La soluzione a questa situazione è nel ricorso, anche in Italia, ad un piano assicurativo che tuteli le persone dagli effetti delle calamità. Per far sì che si prendano provvedimento di questo tipo e si faccia anche prevenzione, però, bisogna intervenire nel momento in cui si spengono i riflettori, si sono contati i danni e si capisce che con un’assicurazione, forse, la collettività avrebbe speso meno per risollevarsi.

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