Finti incendi, le assicurazioni fanno la loro battaglia contro le frodi

Truffe e sinistri fasulli continuano ed essere la piaga del mercato assicurativo italiano che deve lottare contro il caro polizza. Con l’avvio dell’Archivio Integrato Antifrode (Aia) ci potrebbe essere un’inversione di tendenza nel mercato assicurativo. 

A fornire le dimensioni del fenomeno è l’Ivass, l’organismo che vigila sul mondo assicurativo, che ha raccolto i dati relativi agli ultimi due anni  confrontandoli con quelli dei periodi precedenti. Le statistiche sono incredibili e dimostrano che per scoraggiare i truffatori c’è ancora molto da fare: “nel 2014 i sinistri “sospetti” sono stati 518.089 contro i 478.394 del 2013 e i 400.901 del 2012. Nel giro di tre anni questa tipologia di sinistri è aumentata quasi del 30 per cento”.

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Si è cercato di ridurre il fenomeno delle frodi attraverso degli esami specifici sui sinistri e l’operazione si può dire in parte riuscita visto che sono stati sventati diversi casi di frode. Spiega Assicurazione.it: i sinistri archiviati senza pagamento sono stati 38.162 unità con un aumento del 26% rispetto all’anno precedente quando erano 30.256.

Purtroppo resta un dato di fatto che nel Sud dell’italia ci siano più truffe rispetto al Nord: se nel settentrione si registrano 1.276.549 sinistri denunciati, di cui 185.212 sono stati identificati come a rischio frode, al Sud, isole escluse, a fronte di 488.987 sinistri denunciati ben 163.216 sono stati classificati a rischio frode e ben 14.523 di questi, una volta approfonditi, non hanno ottenuto alcun pagamento contro i 10.966 dei sinistri del Nord.

Le compagnie assicurative, comunque, hanno dovuto lottare a lungo: nel 2015 sono stati quasi 600 mila i sinistri a rischio frode con un aumento di oltre il 15% rispetto al 2014. Fortunatamente tanti malintenzionati sono rimasti a bocca asciutta. Conclude Assicurazione.it: “i sinistri che, a seguito degli approfondimenti svolti, vengono archiviati senza pagamento hanno superato i 43.000, registrando un aumento rispetto al 2014 del 13 per cento”.

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