Omicidio stradale, serve al più presto una normativa

La legge che punisce l’omicidio stradale deve essere al più presto varata visto che i dati disponibili e offerti dalla Polizia Stradale, sono assolutamente preoccupanti. Vediamo cosa bisogna considerare al fine di sostenere il percorso normativo della legge. 

L’ultimo incidente che ha coinvolto delle persone e che ha contemplato un decesso è stato quello di Arezzo qualche giorno fa. La dinamica lascia pensare visto che si è trattato di una minicar alla cui guida era una persona ubriaca, i cui valori alcolemici superavano di quattro volte i limiti di legge, che ha investito e ucciso una mamma e la sua bambina.

Al di là delle vittime, che potevano essere anche altre, quello della sicurezza stradale è un problema da risolvere e non soltanto per questioni assicurative. La polemica sulla legge contro la pirateria stradale, legge non ancora approvata è tornata ad essere viva in questi giorni dopo che l’Asaps, l’associazione amici polizia stradale, ha divulgato tramite il suo Osservatorio permanente gli ultimi dati sulla pirateria stradale:

gli incidenti mortali registrano un aumento mai visto prima: nel 2015, si sono verfiticati 1.087 incidenti, il 7,7% in più rispetto al 2014, con 146 morti, il 22,7% rispetto alle 119 vittime del 2014, tutti investiti da conducenti che poi si sono dati alla fuga senza prestare soccorso. In aumento anche i feriti, attestati l’anno scorso a 1.254, in rialzo del 2,4%.

Anche il portale assicurazione.it che si è dedicato all’argomento riporta dati allarmanti. Siamo sicuri che non occorra insistere per l’adozione veloce di una normativa adeguata?

Dati allarmanti. Ancora qualche numero, a chiarire la portata del fenomeno. Sempre secondo l’Osservatorio Asaps, nel 2015, il 56,2% degli autori degli incidenti (qualcosa in meno rispetto al 57,8% del 2014) è stato smascherato, mentre il 43,8% è rimasto ignoto. Ancora: su 1.087 inchieste, solo 611 hanno portato all’identificazione del responsabile, che poi è stato arrestato in 140 occasioni, dato pari al 23% delle individuazioni, qualcosina in più rispetto ai 121 arresti del 2014 (il 20,8% delle individuazioni). Su tutti questi eventi, fa notare ancora l’Asaps, pesa sempre l’ombra di alcol e droghe, la cui presenza è stata accertata in 107 casi, cioè nel 17,5% degli incidenti (nel 2014 i casi furono 114, il 19,6%), dato considerato attendibile anche se per difetto. Attenzione però, perché nei casi più gravi di pirateria, quelli mortali, la percentuale di ubriachi o drogati schizza al 25%.

 

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