Più scatole nere e il costo delle assicurazioni scende

Il prezzo delle assicurazioni in costante crescita ma è anche vero che l’aumento delle scatole nere ha contribuito alla riduzione dei premi. Si stanno diffondendo infatti delle formule che riducono il prezzo sulla base dell’uso o meno della scatola nera. La notizia è stata fornita dall’IVASS. 

L’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, spiega che il premio medio per la garanzia Rc auto nel secondo trimestre è calato dell’1,6% rispetto al trimestre precedente e del 7,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente per un importo medio complessivo di 450 euro.

Secondo i dati dell’ultimo bollettino dell’Istituto, il 50 per cento degli assicurati paga più di 406 euro mentre solo il 10 per cento degli assicurati paga meno di 254 euro. Nel primo trimestre dell’anno invece il premio medio per i contratti stipulati o rinnovati è stato pari a 457 euro. Il 50 per cento degli assicurati ha pagato più di 412 euro mentre solo il 10 per cento degli assicurati meno di 259 euro.

A livello geografico si sono registrate a Napoli delle riduzioni di prezzo consistenti, il -9,2%. Al secondo posto Palermo con il -8% e poi Milano, Bologna e Roma rispettivamente con il -7%, -7,3% e -7,5%. Interessante anche la diffusione della scatola nera sul mercato con il passaggio dal 10,7% dei contratti stipulati ad ottobre 2013 al 13,8% dei contratti stipulati a giugno 2015. Se però di questo strumento di controllo e prevenzione si serve soltanto il 4,4% degli assicurati trentini, c’è anche un buon 31,1% degli automobilisti napoletani che optano per la scatola nera.

In pratica dove il premio medio è più alto, maggiore è la percentuale dei contratti con scatola nera. In Campania, Sicilia, Calabria e Puglia la percentuale di contratti siglati supera il 20 per cento. Le percentuali più basse si registrano invece in Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Valle d’Aosta

A livello provinciale, invece, la scatola nera è diffusissima nei territori di Caserta, Napoli, Catania, Reggio di Calabria e Salerno, ove rispettivamente il 39, 35, 30, 28 e 27 per cento dei contratti prevede l’uso del dispositivo. Sul versante opposto delle province virtuose troviamo Bolzano, Rovigo, Belluno, Udine e Oristano.

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