Assicurazione natanti: quando è obbligatoria?

In estate il mare è una delle mete più ambite degli italiani: il sole, le spiagge e lunghe nuotate al largo sono una vera e  propria attrazione. Per chi possiede un natante occorre predisporre una buona polizza assicurativa prima di mettersi in acqua: sono previste da alcune compagnie delle polizze specifiche che preservano gli assicurati dalla responsabilità dei danni causati verso terzi quando si naviga in mare.

La polizza di responsabilità civile è obbligatoria unicamente per i veicoli dotati di motore: bisogna tuttavia tenere in considerazione il fatto che la responsabilità non riguarda solo il caso in cui il natante è in acqua, ma anche per eventuali danni causati quando il mezzo è fermo, non in navigazione.

Un esempio chiarificatore: quando le barche mosse dall’acqua di toccano tra di loro causando danni. Ma nello specifico quali sono i natanti che devono essere obbligatoriamente assicurati? Tra questi vi sono senza dubbio quelli da diporto per il trasporto delle persone e quelli destinati al trasporto privato.

Occorre verificare a quali condizioni i danni causati dal natante non verranno risarciti. Ad esempio in caso in cui il proprietario e guidatore del mezzo non sia abilitato alla guida dello stesso, in caso di sinistro l’assicurazione non potrà corrispondere alcunchè. Lo stesso accadrà nel caso in cui il guidatore del natante non sia abilitato e non sia neppure affiancato da un insegnante qualificato e abilitato per tale ruolo.

Ovviamente oltre alle clausole obbligatorie, quelle per la responsabilità civile, si potranno sottoscrivere anche tutta una serie di clausole facoltative a discrezione dell’assicurato: tra le più utilizzate la copertura per il furto e per l’incendio, oppure per gli atti vandalici. E ancora interessante è la copertura per i danni causati al natante nel caso in cui a causa delle condizioni atmosferiche, si sia costretti ad abbandonare il mezzo.

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