In Italia le troppe frodi fanno aumentare i prezzi

Alleanza Medical

In Italia i costi per l’assicurazione auto sono i più alti d’Europa. La conferma è arrivata qualche mese fa anche dall’Ania, che ha affermato come questi sia il risultato delle troppe tasse e delle eccessive frodi contro le compagnie di assicurazione. In effetti, le frodi in Italia sono anch’esse tra le più alte in Europa e contribuiscono ad aumentare il premio annuo. Da questo, coloro che frodano ci guadagnano, le compagnie di assicurazioni non ci perdono perché bilanciano le uscite e le entrate, e gli onesti cittadini pagano di più.

Affrontare la questione delle frodi è utile quindi sia per le compagnie di assicurazione sia per i cittadini. I dati sulle frodi in Italia sono paradossalmente bassi perché sottostimati, ossia ce ne sono molte che non vengono individuate. La maggior parte riguardano l’Rc Auto e c’è la crescita dei danneggiamenti alle persone che per i dati Ivass sono passati dal 20,4% del 2007 a più del 40% in alcune città.

In Italia c’è una cultura che considera la frode alle compagnie di assicurazione come un reato minore e in pochi riflettono veramente sul fatto che queste fanno aumentare i prezzi. C’è una sorta di giustificazione verso questi reati perché si pensa che l’Rc Auto costa troppo, ma questo è un circolo vizioso per cui il costo alto è spiegato anche dalle frodi.

Maurizio De Dominicis, avvocato patrocinante in Cassazione che interverrà al convegno organizzato per il 10 maggio a Napoli dall’Uea, l’ Unione europea assicuratori, ha affermato: “Utilizzando strumenti come la reintegrazione in forma specifica si dovrebbe sensibilmente ridurre il numero di frodi, dal momento che il danno viene riparato immediatamente nella sua oggettiva dimensione, eliminando così le possibilità di speculazioni. Nel rapporto da me curato sottolineo proprio questo aspetto sinora troppo sottovalutato: la frode assicurativa non è vista come un danno alle persone ma come un danno alla compagnia assicurativa e quindi non lesiva degli interessi sociali”.

 

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