Bollo auto, come regolarsi nell’acquisto di un’auto

Oltre l’assicurazione esiste un’altra tassa che va pagata per l’automobile, si tratta del bollo che deve essere versato alle autorità regionali. Ma quando si acquista un’auto usata e il bollo della macchina risulta scaduto/attivo, cosa bisogna fare?

Tutto dipende dal venditore e dallo stato del bollo all’acquisto della vettura. Ecco come si possono riepilogare le diverse situazioni considerando che l’auto sia stata acquistata da un concessionario oppure da un privato e che il bollo sia più o meno scaduto al momento dell’acquisto.

Dal concessionario

In genere il bollo auto deve essere pagato entro un mese dalla scadenza del bollo originario e questa regola vale per tutti. Se al momento dell’acquisto il bollo non è scaduto, allora se ne beneficia e s’inizia a pagare l’anno successivo. Se si acquista l’auto da un concessionario è facile che questo abbia l’esenzione temporanea del bollo e quindi il pagamento dello stesso spetterà a chi è iscritto al PRA come possessore dell’auto, al 30esimo giorno dalla scadenza naturale del bollo.

Il consiglio è di chiedere al rivenditore una copia dell’atto e del nuovo certificato di proprietà del veicolo.

Il privato

Il bollo auto attiene alla proprietà del mezzo e quindi l’obbligo di pagarlo scatta il mese successivo a quello dell’acquisto. Se il bollo è scaduto prima dell’acquisto dell’auto, il mancato pagamento ricadrà sul precedente proprietario, o meglio su quello che risulta essere l’intestatario del mezzo al momento della scadenza. Il nuovo acquirente sarà poi tenuto a rinnovare il bollo dal periodo d’imposta successivo a quello di acquisto del veicolo.

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