Italiani parlano di sicurezza ma sono allergici alle cinture

Le cinture di sicurezza sono importanti per la salvaguardia del guidatore e dei passeggeri, sono emblematiche di un comportamento prudente alla guida, soprattutto quando a mettersi la cintura sono tutti i passeggeri. Gli italiani che della sicurezza a parole sono campioni, sembra siano allergici alle cinture. 

Più volte abbiamo parlato dell’importanza dei comportamenti virtuosi al volante e della famosa scatola nera che dovrebbe contribuire a ridurre il costo delle assicurazioni. Eppure, dopo esserci riempiti la bocca di prudenza, siamo costretti a fare i conti con i dati delle statistiche sugli automobilisti:

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Secondo la ricerca Ania, in Italia l’infrazione più diffusa è il non uso delle cinture sui sedili posteriori: in seconda posizione c’è  il mancato rispetto del limite di velocità e, terza, la guida distratta. Per quanto riguarda le cinture, il 28% degli italiani dice di allacciare le cinture in marcia, infrazione più comune anche dell’uso del cellulare senza auricolari o senza il vivavoce. Il segnale acustico che indica il mancato utilizzo delle cinture, presente nella gran parte delle auto, è considerato utile dall’87% degli italiani, anche se una persona su tre lo disattiverebbe molto volentieri se solo ne avesse la possibilità.

Questo è il riassunto che della questione fa Assicurazione.it che si affretta a ricordare come l’obbligo delle cinture ormai sia quasi ventennale visto che è stato introdotto nel nostro Codice della Strada dal 1998. Insomma, la scusa “non sono abituato” non può più reggere. Non è chiaro ancora il motivo per cui tanti automobilisti siano restii all’uso delle cinture visto che le sanzioni sono chiare, poco conosciute ma chiare:

più del 70% degli italiani non sa che, se l’infrazione viene sanzionata due volte nell’arco di due anni, la patente viene sospesa da 15 giorni fino a 2 mesi.

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