Le assicurazioni basate sui consumi

Moltissime compagnie assicurative hanno cominciato ad inserire il consumo di carburante tra le variabili che possono incidere sul prezzo dell’assicurazione. Tra l’altro il consumo di carburante interessa tantissimo anche chi acquista un’auto. 

Il periodo di crisi economica ha fatto emergere una serie di priorità degli automobilisti italiani, in particolare la necessità di risparmiare sui conti del carburante e dell’assicurazione. Ecco allora la voglia e la scelta di rivolgersi a modelli d’auto che richiedono sempre meno dispendio di benzina, diesel, gas e metano.

I consumatori anche se sono meno attendibili di un test fatto in laboratorio, erano già coscienti della distanza tra i consumi dichiarati dalle case automobilistiche e i consumi reali in strada. Tutto o comunque molto, infatti, dipende dall’uso dei cicli di omologazione delle vetture dai quali si ottengono consumi medi ufficializzati dai vari marchi,.

L’attuale procedura per il calcolo del dichiarato prevede che l’auto, spesso privata di ogni accessorio e con una configurazione diversa rispetto al modello in vendita, simuli un percorso in strada mentre è posizionata su un banco a rulli. La prova avviene in laboratorio e dura poco meno di 20 minuti: il test riprende in modo poco realistico le condizioni di guida in città, extraurbana e in autostrada, arrivando solo per pochi secondi a una velocità massima di 120 km/h.

Bastano queste poche parole per capire l’origine del diesel gate. Ad ogni modo tra le vetture monitorate dall’ICCT (International Council of Clean Transportation) le più virtuose sono quelle riepilogate da Segugio.it:

La più virtuosa fra le auto monitorate è la Renault Twingo, che ha fatto segnare un consumo effettivo del 10% in più di quanto dichiarato dal costruttore contro una media del campione pari a + 37%; a seguire troviamo la Toyota Auris (scostamento pari a +18 %) e la Peugeot 208, (+28%). Sono state compiute anche delle aggregazioni per marca: nel caso di Mercedes, per esempio, la Classe C e la Classe E hanno ottenuto risultati reali più alti del 52%.

 

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