Polizza di previdenza integrativa da Bancapulia

Grazie alla partnership stipulata con Arca Assicurazioni, Bancapulia è in grado di proporre alla propria clientela un prodotto di previdenza complementare (integrativa) utile per abbattere la differenza tra il reddito percepito durante l’età lavorativa, e quello percepito durante l’età pensionistica. Un gap negativo particolarmente significativo, che potrebbe incidere negativamente sul prosieguo della vita e sul mantenimento del tenore consolidato.

La previdenza integrativa, rispetto a quella obbligatoria, presenta inoltre indubbie variazioni: innanzitutto, la polizza ha carattere evidentemente volontario, e non si basa sul sistema a ripartizione, bensì su quello a capitalizzazione, in cui la pensione dipende dai contributi versati e rivalutati in base ai rendimenti ottenuti dalla sola gestione finanziaria.

Con il prodotto previdenziale integrativo di Bancapulia, il cliente potrà optare nei confronti dei versamenti su cinque differenti linee di investimento, differenziate per grado di rischio, dal più elevato al più cauto, di cui due comparti garantiti.

POLIZZA FAMIGLIA DA BANCAPULIA

Con la linea “alta crescita”, a prevalente contenuto azionario (anche pari al 95%), Bancapulia cerca di soddisfare le esigenze di accantonamento da parte di chi ha un lunghissimo arco temporale di disponibilità (es. chi ha appena iniziato a lavorare) e può pertanto accettare oscillazioni evidenti dei valori di riferimento.

POLIZZA DI TUTELA FAMILIARE DA BANCAPULIA

All’altro estremo vi è invece la linea garanzia, una linea monetaria, con garanzia di restituzione di capitale, che ben si adatta anche alle esigenze di chi è oramai prossimo alla pensione, e vuole colmare in breve tempo il gap parziale, senza rischiare il capitale versato. In mezzo, vi sono le linee “rendita” (a prevalente contenuto obbligazionario, con una quota di azioni non superiore al 25%), la linea “obiettivo TFR” (a prevalente contenuto obbligazionario, con garanzia del capitale e obiettivo di rendimento almeno pari al TFR) e la linea “crescita” (bilanciato tra componente azionaria e obbligazionaria, con le azioni non eccedenti il 55%).

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