Scatola nera, pro e contro degli automobilisti

La scatola nera ha attirato sempre tantissime critiche e altrettanti apprezzamenti. Per questo si parla di pro e contro della black box. Li ha riassunti Assicurazione.it come segue. 

L’ANIA, parlando della scatola nera, ha avuto modo di affrontare la questione della riforma assicurativa. Sembra infatti che in Parlamento ci sia anche la proposta di renderla obbligatoria su tutte le vetture, un’ipotesi che però non piace a tutti.

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La scatola nera ha infatti il localizzatore GPS che registra la posizione e velocità del veicolo sul quale è installato: In caso di incidente è utilissima perché consente di ricostruire la dinamica del sinistro, ma in tutti gli altri momenti della vita dell’automobilista? La black box ha anche un altro merito, quello di mettere al riparo da truffe e frodi legate ai falsi incidenti. Questo è un vantaggio che riguarda le compagnie ma si riflette anche sugli assicurati che potrebbero avere uno sconto sulla tariffa. Se questo sconto diventasse sistematico e si potesse sommare alla riduzione del costo dell’assicurazione proposto a chi opta per la copertura Incendio e Furto, i vantaggi sarebbero tantissimi.

 

Secondo gli ultimi dati del Bollettino Statistico IVASS (l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni), la diffusione della scatola nera nel mercato mostra un trend crescente. Nel quarto trimestre 2015 la black box è stata rilevata nel 15,8% dei contratti stipulati. Scrive ancora Segugio.it:

su base annuale la percentuale è aumentata del 2,2%, mentre sul trimestre precedente la variazione è dello 0,2%. Si pensi che alla fine del 2014 erano circa 3 milioni i dispositivi installati, circa l’8% del parco auto circolante, e le stime per la fine del 2017 parlano di un dato variabile tra il 10% e il 15%.

 

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