L’Adoc mostra come l’assicurazione auto in Italia costa l’80% in più che in Germania

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Arrivano sempre più conferme, in termini di dati ufficiali, del fatto che le assicurazioni auto in Italia sono le più care d’Europa. I dati dell’Ivass parlano di un 95% di italiani che paga un premio in media più alto di quello che corrispondono gli europei. Ora ci sono dei dati più specifici rilasciati dall’Adoc che mostrano le differenze tra i vari Paesi europei. Il presidente dell’Adoc Lamberto Santini ha affermato che in Italia la media per l’assicurazione auto è di 600 euro e questo vuol dire un importo superiore alle media dei Paesi europei del 27%. Nel nostro Paese il costo è più alto dell’80% a confronto con la Germania e la Spagna e più della metà di quello che si spende in Francia.

Per Santini “Continua a essere quindi fondamentale prevedere interventi atti a ribassare drasticamente i costi delle polizze, riportandoli almeno nella media europea, equiparando in primis i costi sostenuti da Nord e Sud, con gli utenti del Meridione pesantemente penalizzati. Gli alti costi dell’assicurazioni pesano come un macigno per le famiglie e per i lavoratori costretti a muoversi in auto a causa di una mobilità alternativa pressochè inesistente”.

Il problema è quindi economico ma anche sociale e politico. La politica non sembra essersi occupata veramente della questione anche se qualcosa si muove visto che il ministro Guidi ha parlato di costi non sostenibili e diversi parlamentari stanno lavorando per cercare di cambiare qualcosa.

Per l’Adoc il fenomeno va affrontato con urgenza anche perché aumentano le auto che circolano senza l’assicurazione “In Italia circolano circa 4 milioni di veicoli sprovvisti di Rc Auto, un fenomeno estremamente pericoloso e in espansione, soprattutto nel Sud Italia. Se si pensa che in Italia il numero di incidenti per milione di abitanti è maggiore del 7% rispetto alla media europea, nel 2012 ci sono stati 62 incidenti per milione di abitanti, contro i 55 della media Ue, e del 40% rispetto a Paesi come la Germania e la Spagna, l’impatto di tale fenomeno è rilevante e facilmente comprensibile”.

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